Feliks Espressivo mk2 amplificatore valvolare

Bere bene stappando un Sassicaia o un Amarone di Quintarelli è cosa certa, e visto il costo, guai se non fosse cosi ! Ma la bella sorpresa arriva in genere da quei produttori che non si sono ancora affermati sul mercato ma hanno molto da raccontare, e con una bottiglia da medio prezzo sanno regalarci ottime sensazioni, sapendoci stupire.
E’ il caso di Feliks una azienda polacca che si sta impegnando molto nel settore dell’audio di qualità e che ha prodotto 4 amplificatori a valvole molto interessanti. Per farmi un’idea sono andato a sondare la parte centrale dell’offerta, lasciando momentaneamente da parte il modello entry level, in genere ben suonante ma frutto di una impostazione di marketing volta ad avere un prezzo d’attacco sacrificando qualcosa qua e là; altrettanto dicasi per i top di gamma che spesso presentano orpelli e raffinatezze anche eccessive. Di sicuro i modelli intermedi vantano tecnologia e soluzioni tali da farci risparmiare qualcosa lasciandoci la libertà di customizzare il prodotto secondo i nostri gusti, tanto più quando si parla di valvole.

Il modello in prova è il Feliks Espressivo mkII un amplificatore cuffie valvolare che si pone a metà strada fra il piccolo Echo ed il più raffinato Elise che viene preceduto solo dall’ottimo Euforia. L’esemplare è arrivato nuovo e quindi l’ho messo un po’ in rodaggio prima di esprimere un parere. Come dicevo questo piccolo amplificatore dalle dimensioni contenute che passano di poco i 20x25 cm è stata una piacevole sorpresa, bello a vedersi nella sua veste nera con la prominenza cilindrica sul fondo e le 4 valvole in bella vista; sul frontale una manopola per controllare il volume, l’output cuffia da 6,3mm ed un selettore per decidere quale dei 3 ingressi far suonare; il pannello posteriore è ricco di ingressi con connettori di tipo rca dorati di buona qualità, in linea con la ricercatezza di design generale. Il Feliks espressivo può essere anche utilizzato come pre-amplificatore e trovo che questo sia un valore aggiunto da considerare al momento dell’acquisto.
La manopola dei selettori e quella del volume fanno la loro bella figura, però al tatto si percepisce una qualità migliorabile di questi due componenti: fattore più che mai trascurabile, ma il livello di qualità generale del prodotto è cosi elevato che è più facile notare l’unica nota fuori dal coro.

Venendo al suono, che è l’aspetto che interessa tutti noi, l’ampli è silenzioso e scalda nella norma, lo preferisco appena isolato dal piano ( non servono disaccoppiatori esoterici ) basta dargli un po’ di sfogo anche sotto la pancia. Suggerisco una cavetteria di pari rango, e se posso permettermi meglio dare la precedenza a quello di alimentazione in quanto questo apparecchio si è dimostrato più sensibile al cambio del cavo che porta corrente rispetto a quelli che portano il segnale, del resto se c’è una cosa che ho imparato in tanti anni è la validità di uno stadio d’alimentazione dedicato soprattutto negli amplificatori, aspetto sacrificato per ovvie ragioni, in un modello cosi contenuto nella forma e nel costo.
Ho trovato il suono dell’Espressivo molto piacevole e ben proposto, musicale ed assolutamente non stancante; ricco di armoniche ed invitante all’ascolto. Una volta raggiunta la temperatura di esercizio sembra un mezzo che vi porterà lontano accompagnandovi in perfetta souplesse per ore ed ore di ascolto. La scena è resa bene ed i registri proporzionati nella riproduzione complessiva senza particolari enfasi per l’una o l’altra frequenza.

La scena riprodotta dal Feliks è molto buona, direi piacevolmente corretta, pur tenendo una impostazione appena più stretta di alcuni amplificatori ( in vero più costosi ) che ho provato ad affiancare. Ma in questi casi sappiamo quanto tutto ciò possa dipendere dalle valvole. Quelle che ho ascoltato sono quelle offerte nel pacchetto standard, oneste e ben suonanti ma pronte all’upgrade per regalare maggior respiro e rifinitura agli orecchi più esigenti specie nella timbrica collocata agli estremi di banda.
Infatti se nella parte acuta l’orecchio potrebbe essere anche ben disposto a tollerare un leggero arrotondamento dell’estremo acuto (motivo per il quale le mie vecchie senny HD 560 Ovation II sono andate a nozze col Feliks ) assicurando ore di ascolti non affaticanti, diverso è per il basso profondo che in certi momenti non è articolato quanto potrebbe essere, lasciando immaginare nei fraseggi più nitidi, un potenziale non interamente svelato.
Però c’è anche il rovescio della medaglia da non trascurare: per via di questa impercettibile scontornatura sugli estremi banda, l’amplificatore sa rendere gustose anche le incisioni meno nuove e dettagliate, restituendo la bellezza di un ascolto più attento alla parte musicale che a quella audiofila. La distorsione è molto contenuta e fa un timido capolino soltanto in occasionali slanci acuti che trovano combinazione nella risonanza specifica di cuffie e diffusori.

Per ottenere una visione più chiara del comportamento del Feliks ho fatto un giro di generi musicali utilizzando le cuffie che ho a disposizione e che ho imparato a conoscere per impostazione timbrica e risposta di gamma. In questo modo, incrociando le varianti timbriche offerte dalle cuffie con quella dell’amplificatore ho potuto confermare le impressioni d’ascolto emerse in questi giorni.
L’arrotondamento nella parte acuta giova molto a quelle cuffie di per se un po’ “canterine” proprio nelle frequenze alte: per fare un esempio sono riuscito ad ascoltare più di qualche brano persino con le shure 840 che a dispetto dei loro appena 44ohm sono risultate godibilmente addomesticate, con appena un po’ più di corpo nel basso ( non si fanno i miracoli ) e moderatamente trattenute nel dettaglio in alto.
Ma come dicevo quelle che mi sono piaciute di più in termini assoluti sono state le sennheiser HD560, comode come le pantofole del nonno, scaldate sul caminetto prima di calzarle. Solo che il caminetto in questo caso sono le valvole del Feliks espressivo che vanno a nozze in generale con le alte impedenze delle tedesche. Buone anche le 660s che soprattutto nel registro medio, sulle voci in particolare, mi hanno saputo offrire il giusto equilibrio ed un’espressività eccitata verso il suono caldo e morbido, pur non possedendo la naturalezza musicale delle precedenti, ma senza mai decadere in coloriture eccessive.

Ho trovato una buona sinergia anche con cuffie con impedenza relativamente bassa come le AKG 701 che mi sono piaciute più che con altri amplificatori. Meno bene le Amiron che per propria accordatura sfoggiano un basso consistente che però ha bisogno di essere ben controllato, pena un’eccessiva “massa grassa” che finisce per sbilanciarle e le allontana dalla qualità musicale che saprebbero offrire.
Chiudo con le 800s che mi sono piaciute molto, e con le quali ho ascoltato ore di musica fra la classica, il jazz ed un po’ di leggera senza star troppo a pensare all’ampli, semplicemente attratto dalla musica. Certo la cuffia ci mette del suo ma sono rimasto sorpreso di come suoni a suo agio con questo amplificatore. Sappiamo tutti quanto la tedeschina sia schizzinosa in fatto di amplificazioni, e per carità, non voglio dire che l’Espressivo rappresenti il nirvana per la 800s, ma riesce a tirar fuori il suo timbro specifico ed il suo carattere.
Lo fa cosi bene che fa venir voglia di ascoltare il fratello superiore Elise o Euforia che a dispetto di un prezzo un poco più elevato da sborsare offrono circuitazione e valvole di qualità superiore per mettersi alla pari delle 800s.

Infatti solo con le top di gamma sennheiser è emerso qualche piccolo limite in combinazione con masse sonore consistenti come alcuni pieni orchestrali o passaggi densi con strumenti come l’organo che riescono a riempire agevolmente l’intero spettro acustico. Solo in questi occasionali frangenti si potrebbe avvertire l’esigenza di un respiro maggiore da parte del Feliks ed una capacità di introspezione migliori.
Ho notato che con la manopola del volume ruotata nella parte bassa si tende a perdere una parte di equilibrio e qualità che il Feliks Espressivo sa sfoggiare, mentre superate le ore 9/10 - a seconda dell’impedenza - c’è tutta la magia che un amplificatore valvolare degno di questo nome riesce a riprodurre. In conclusione ho trovato il Feliks Espressivo mkII un amplificatore molto valido e capace di offrire tutte le caratteristiche di ascolto che ci si aspetta da amplificatori di questa classe e talvolta riservati ad oggetti più costosi; abbinando anche una ricerca nelle forme che accontenta lo sguardo, il tutto raccolto in uno chassis di 20x25 centimetri che trova facile collocazione sulla scrivania, sul mobiletto del salotto o sul comodino. Come suonerà il modello superiore Elise ? …magari con un ritocchino alle valvole ? Spero di sapervelo dire prossimamente, e nel frattempo un doveroso ringraziamento a Spirit Torino per avermi offerto la possibilità di valutare questo gustoso amplificatore.

Discografia
My double bass – DG concerto di Bottesini
De Andrè con la PFM
Vivica Genaux – Farinelli
Barbara Hendricks – Gershwin
De Crescenzo – essenze jazz
E molto altro !

catena d’ascolto:
Streaming con Daphile / dac Lector digitube 192 / dac AudioGD R1 / cuffie
Sennheiser HD800S / AKG 701 / Beyerdynamic Amiron Home

Disponibile presso il rivenditore autorizzato Spiritsoundstore



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Una premessa finale !

Per rendere questa recensione utile a tutti, va ricordata una premessa essenziale: la musica passa attraverso le orecchie che possiedono forma e sensibilità diversa per ciascuno di noi, vale a dire che non solo producono una risposta diversa alle varie frequenze per caratteristiche morfologiche, ma soprattutto rispondono differentemente l'una dall'altra alle sollecitazioni prodotte da talune bande di frequenze in particolare.
Nel mio caso specifico ( lo scrivo per orientarvi alla lettura ) manifesto una certa intolleranza alle frequenze troppo pronunciate attorno al 1,2khz e trovo altrettanto insistenti quelle troppo enfatizzate vicine ai 90hz.
Questo preambolo servirà a tarare il lettore circa la mia criticità analitica, Che talvolta manifesterà Dei giudizi viziati dal gusto squisitamente personale, così come personale è Il repertorio d'ascolto che nel mio caso e lato per la maggior parte del tempo musica classica cameristica, sinfonica e vocale.
La riproduzione di un quartetto d'archi a titolo d'esempio, metterà in luce alcuni aspetti sonori che la medesima cuffia / amplificatore / sorgente impegnato in altri generi musicali non riuscirà ad indagare con tanta introspezione. Vale ovviamente, ( e per fortuna ! ) il contrario.
L’ovvia conclusione di questa premessa è che ciascuno ha le proprie orecchie ed i propri gusti musicali e d’ascolto, e principalmente a questi deve affidarsi anche a dispetto di una lusinghiera recensione verso questo o quell’apparecchio.
Nelle recensioni dell’Orecchio Musicale non sono solitodilungarmi in misure, rilevazioni, dettami costruittivi. ecc…perchè a meno di difetti o pregi particolari da porre in evidenza al fine della percezione audio, risultano informazioni facilmente reperibili presso il sito del produttore. L’unico motivo valido per leggere la mia opinione in merito è quella di ascoltare il parere delle orecchie di un musicista.
Grazie e buona lettura.


About me
Stefano Medici, musicista, scrittore e direttore artistico, si diploma in chitarra col massimo dei voti e borsa di studio, risulta vincitore in numerosi concorsi internazionali; svolge attività di concertistica da solista e in orchestra sia in Italia che all’estero, è docente alla cattedra principale dell’Accademia della Musica.
Revisore e trascrittore di opere per chitarra ha al suo attivo collaborazioni con RAI e MEDIASET, apprezzato musicista da pubblico e critica, nella sua carriera ha ricoperto importanti incarichi culturali per il Ministero, il Conservatorio e la Regione Veneto, avviando iniziative di diffusione culturale in collaborazione anche con l’Università di Padova e Confindustria Veneto.
Ideatore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, dal 1995 è presidente e fondatore dell’Accademia della Musica, con la quale svolge un’importante ricerca nel campo delle neuroscienze e della Bio-risonanza applicata alla musicoterapia.

Accademia della Musica
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